Il giorno 15 settembre la fondazione teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha presentato la stagione lirica e di balletto 2022-2023.
Sei opere, un balletto, per un totale di sette allestimenti, di cui due nuove produzioni del Verdi.
Alla presenza del Sindaco di Piazza, presidente della fondazione, dell’assessore regionale alla Cultura , dottoressa Gibelli, del Sovrintendente , del direttore artistico e di numerose autorità e di un folto ed interessato pubblico si è vissuto un momento di grande intensità per il teatro giuliano perché era metta la sensazione che si andasse a celebrare la volontà di ripartenza, consci delle difficoltà, non unicamente pandemiche, del passato; pervasi dalla volontà di ritornare il traino culturale per l'intero Friuli Venezia Giulia e ricoprire nuovamente un ruolo che era stato di grande rilevanza fino a pochi decenni fa.
Nel suo apprezzato intervento iniziale la dottoressa Gibelli ha sottolineato come la regione abbia scelto di investire in cultura e concretamente nel mondo del teatro , visto anche come uno strumento di integrazione territoriale; mentre è piaciuto l’appassionato ringraziamento del Sindaco Roberto di Piazza alle maestranze del teatro e l’appoggio all’ attuale gestione.
Quello che ha particolarmente colpito è stata la passione autentica, ma anche l’estrema concretezza e lungimiranza nelle parole del Sovrintendente Maestro Giuliano Polo.
Musicista raffinato e uomo di spettacolo di verificata esperienza, ha dimostrato di aver analizzato con grande attenzione la situazione di un teatro che conosce bene anche per aver militato, diversi anni fa, nelle fila della sua orchestra, ma anche di aver colto le domande della città e della regione.
Ha saputo centrare diverse criticità, come una certa disaffezione degli abbonati; ha colto che alcune scelte del passato nella calendarizzazione degli spettacoli di fatto penalizzava il territorio; ha saputo ascoltare il bisogno di titoli di spessore e di interpreti di valore; ha individuato come prioritaria la necessità di interagire con il territorio e con le istituzioni in modo moderno, attivo, propositivo, in maniera da fare fronte comune alle difficoltà e recuperare anche il ruolo di servizio che alle volte era andato perdendosi.
Lo sforzo fatto sembra encomiabile: il teatro ha rivisto la politica dei prezzi, abbattendo i costi per gli abbonati ed introducendo nuove facilitazioni, in particolare per chi frequenterà i palchi; ha organizzato gli spettacoli nei fine settimana, in modo da favorire una partecipazione più vasta; ha instaurato collaborazioni con il Politeama Rossetti, sede del teatro stabile del Friuli Venezia Giulia e con la società dei concerti di Trieste, abbattendo barriere antiche ed improduttive; continuerà il decentramento, portando spettacoli a Pordenone ed Udine; proprio con il teatro Giovanni da Udine parteciperà alla produzione di 'Don Giovanni 'di Mozart; manterrà i prezzi ridottissimi per gli under 34.
Insomma una politica rivoluzionaria che speriamo sia dato di portare avanti con la passione e la determinazione dimostrata e con il supporto di tutte le maestranze del teatro che sono state una realtà fondamentale per la sopravvivenza del teatro e che hanno saputo prodigarsi nel tempo complesso della pandemia.
Il direttore artistico, il Maestro Paolo Rodda, ha illustrato i vari spettacoli previsti.
La stagione viene inaugurata il 4 novembre con 'Otello' di Verdi.
Uno spettacolo dei grandi ritorni: il regista triestino Claudio Ciabatti, che, riprendendo elementi del precedente allestimento sicuramente confezionerà uno spettacolo elegante, tradizionale ma non scontato; ma soprattutto il Maestro Daniel Oren, amatissimo dal pubblico triestino ed assente da molti anni, che in alcune repliche si alternerà con Ivan Ciampa, che ha da poco diretto al Verdi ‘Madama Butterfly’
Il cast annovera importanti cantanti internazionali. Otello sarà Arsen Soghomonyan, che ha cantato più volte questo ruolo . Si tratta di un tenore conteso dai principali teatri internazionali, ma che si è esibito ancora poco in Italia e questa sembra la migliore delle occasioni per conoscerlo.
Si alterna a lui Mikheil Sheshaberize, tenore che il pubblico triestino ha ascoltato sia in ‘Nabucco’ che, lo scorso anno, in ‘Tosca’ e che potrebbe riservare interessanti sorprese in questo complesso ruolo.
Desdemona avrà la voce Lianna Horoutounian, soprano verdiano emergente conteso dai principali teatri mondiali, mentre sarà di Roman Burdenko, baritono emergente di recente acclamato all’Arena di Verona.
L’anno si chiuderà con un titolo amatissimo : 'La Boheme', diretto da Christopher Franklin.
Protagonisti Lavinia Bini; Alessandro Scotto di Luzio; Leon Kim e Federica Vitali.
Per questo titolo il teatro produrrà un nuovo allestimento, diretto da Carlo Antonio de Lucia.
Dalla fine di gennaio ritorna ‘Macbeth’, nell’allestimento storico e premiatissimo di Henning Brockaus e la direzione di Fabrizio Maria Carminati.
Protagonista Giovanni Meoni, cui si alternerà Leon Kim, affiancato da una Lady di riconosciuto valore internazionale: Silvia Della Benetta, che si avvicenderà con Gabrielle Mouhen, che a Trieste cantò Turandot qualche anno fa.
Nel ruolo di Macduff ritorna l’applaudito Antonio Poli, che nelle repliche avrà il cambio dal triestino Riccardo Rados.
Ritorna ‘I Capuleti e i Montecchi’ di Bellini, diretti da Enrico Calesso. Nel ruolo di Romeo si alterneranno una fuoriclasse come Anna Goryachova e l’emergente Sofia Koberidze. Nella parte di Giulietta la giovane Caterina Sala, che lo scorso anno ha cantato ‘Le Nozze di Figaro’ alla Scala e Olga Dyadiv, beniamina del pubblico giuliano.
Lo stesso tema verrà affrontato in ‘Romeo and Juliet’ , balletto di Prokof’ev proposto dalla SNG Opera in Ballet di Ljubjana, diretto da Renato Zanella.
Altro nuovo allestimento : ‘Orfeo ed Euridice’, diretto dal giovanissimo Enrico Pagano . Protagonista il mezzosoprano Daniela Barcellona, cui si alterna la brava Antonella Colaianni. Euridice sarà Ruth Iniesta; si alternerà con lei Chiara Notarnicola, nome emergente del belcanto italiano. Completa il cast Amore di Olga Dyadiv.
La stagione si conclude con la ripresa di ‘Turandot’, con la regia di Garattini Raimondi . Il cast, diretto da Jordi Bernacer, allinea Kristina Kolar, recente Tosca triestina, cui si alterna Maida Hundeling, soprano wagneriano dalle grandi potenzialità; l’applauditissimo Amadi Lagha sarà Calaf, in alternanza con Sheshaberize; nella parte di Liù Ilona Revolskaya, al suo esordio in Italia; Timur sarà interpretato dall’esperto Gabriele Sagona.
La campagna abbonamenti è iniziata il 15 settembre, prima con la riconferme e poi per i nuovi abbonamenti e prevede, come si accennava, interessanti novità che si auspica amplino il numero dei fedelissimi di questo teatro fondamentale non solo per il Nord Est.
di Gianluca Macovez