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"Justice: un'opera per la solidarietà piuttosto che per l'eternità"
Musica di Hèctor Parra
Libretto: Fiston Mwanza Mujila
Grand Théâtre di Ginevra (prima assoluta)
22, 24, 26, 28 gennaio 2024
Coproduzione con il Festival Tangente St. Pölten
Orchestre de la Suisse Romande
Direzione d'orchestra: Titus Engel
Regia: Milo Rau
Scenografie : Anton Lukas
Costumi : Cedric Mpaka
Cast vocale: Peter Tantsits, Idunnu Münch, Katarina Bradić, Willard White, Simon Shibambu, Serge Kakudji.
Ritornare a rivangare per l'ennesima volta il conflitto che separa i "conservatori", per i quali le uniche opere che valgono la pena d’essere ascoltate sono quelle del periodo che giunge fino a Puccini e poco altro, dai "progressisti" che amano le scoperte sia a livello musicale che registico, non porta sovente da nessuna parte se non a un conflitto esacerbato che sui social assume una connotazione degna delle curve calcistiche più becere.
Se si volesse invece valutare con un po' più di attenzione alcune delle composizioni più amate dagli appassionati di lirica, si rileverebbe facilmente che opere come La Bohème o La Traviata erano storie che si svolgevano in un periodo storico coevo del compositore. Con le polemiche che anche ai tempi ne erano derivate soprattutto per Verdi. Traviata tratta fondamentalmente della storia di una prostituta redenta dall'amore.
Noi siamo sempre felici di scoprire un nuovo lavoro, vuole dire che l'opera non è qualcosa relegata al passato ma che è ancora viva e può smuovere nuove emozioni.
"Justice" è un'opera che narra, meglio dire denuncia, un grave incidente provocato da una multinazionale svizzera nella Repubblica Democratica del Congo nel 2019 : febbraio, un camion cisterna che trasporta dell'acido urta un autobus su una strada del Katanga, tra Lubumbashi e Kolwezi (regione mineraria del sud). Non solo la collisione causa più di venti morti e numerosi feriti, ma l'acido (utilizzato nel trattamento dei minerali) si riversa nel fiume circostante rischiando di inquinare la risorsa vitale per gli abitanti, per tutta la fauna e la flora locale…
Il regista Milo Rau ha costruito un lavoro a blocchi con lo scopo di ridare voce alle vittime dimenticate e rendere giustizia a un villaggio martire, sintomatico delle sofferenze dovute allo sfruttamento dell'Occidente in Africa. Il grande schermo sullo sfondo rafforza il racconto degli attori sul palco, fra cui il librettista congolese Fiston Mwanza Mujila.
La musica orchestrale fluisce con immensa potenza fra momenti di alta tensione e altri di un lirismo più pacato. Momento molto toccante il coro finale.
Da sottolineare nel cast vocale Willard White, voce ricca e profonda nel ruolo del Sacerdote. Peter Tantsits e Idunnu Münch hanno dato interpretazioni convincenti rispettivamente nei ruoli del Direttore della filiale locale della multinazionale e della moglie. Axelle Fanyo, nel ruolo della Madre del bambino morto, è stata toccante utilizzando appieno il lirismo del suo tratto vocale.
"Justice" è una riuscita dal punto di vista drammatico, la musica appare più come un mezzo per sottolinearne l'impatto del punto di vista registico. Ma forse era questa la volontà alla base di tutta questa produzione e quindi lo scopo è stato raggiunto.
Per chi amasse approfondire, intervista del compositore su ResMusica:
L’esprit et le lieu dans Justice d’Hèctor Parra - ResMusicaResMusica
Photo credit: Carole Parodi