Il 28 Maggio è stata inaugurata a Cagliari la stagione cameristica “Music al Foyer 2022” che offrirà al pubblico ben 22 serate di musica con programmi che vanno dal Barocco, alla musica da camera, ai recital di canto.
Un programma volto ad accontentare un pubblico attento e appassionato con un’ampia offerta di generi in cui trova posto anche la fiaba musicale, le colonne sonore dei film, ma anche la musica jazz, fino ad arrivare a quella contemporanea.
I protagonisti di queste serate sono i Professori dell’Orchestra e gli Artisti del Coro del Teatro lirico di Cagliari.
Cantanti e musicisti che si presentano in formazioni autonome e già affermate e permettono al pubblico non solo di godere di un’ora di selezione musicale ricercata ma anche di farsi conoscere.
Ed è l’ Operetta ad aprire le danze in una serata piacevolissima e spumeggiante come un calice di Champagne.
Con una scelta dei brani tra i più belli e divertenti di questo genere musicale.
Di fronte alla platea c’è il lucido pianoforte a coda, due tavolini e alcune sedie che ricordano i primi del ‘900.
Sui tavolini fanno bella mostra di se, un secchio per tenere al fresco lo Champagne, gli immancabili calici, due mazzi di carte da gioco, il menù del Cafè Momus, un ventaglio e un boa di piume arancione. Irrinunciabile strumento di seduzione.
Gli elementi dell’operetta ci sono tutti.
Al Piano il M° Francesca Pittau, che nel teatro lirico ricopre il ruolo di pianista accompagnatore e maestro collaboratore e ha lavorato con i più grandi direttori d'orchestra e registi.
In questa serata accompagna magistralmente i cantanti partecipando anche in modo divertente alle scenette e non disdegnando un calice di champagne che gli viene offerto sul finale.
Tra risatine divertite entrano tre uomini elegantissimi con i loro smoking neri. Sono i tenori Mirko Dettori, Salvatore Marino e Giampaolo Piga. Con loro due splendide ragazze che li seguono tra sguardi ammalianti e pose vezzose.
Sono i due soprani Beatrice Murtas, con un abito rosso e lunghi capelli neri ravvivati da una coroncina di foglie d’oro, e Graziella Ortu dai capelli a caschetto vivacizzati da un fiore rosso, e con indosso un vestito nero.
I brani sono equamente divisi e scelti accuratamente per evidenziare al massimo le caratteristiche vocali ed espressive degli artisti.
Si parte subito in quinta.
La prima aria è la celebre “Vo da Maxim allor” tratta da “La vedova allegra” di Franz Lehár.
Il Conte Danilo viene interpretato con simpatia e con la giusta verve dal tenore Salvatore Marino, dalla voce morbida, incredibilmente espressiva e con una recitazione comica straordinaria, impossibile trattenere il sorriso nelle sue esibizioni da solista o in duetto con il soprano Beatrice Murtas in diversi brani che conquistano, da subito, lo spettatore.
A partire dal duetto “Salomè, una rondine non fa primavera” da “Scugnizza” di Mario Costa, che viene interrotta da un applauso caloroso ben prima della conclusione, per poi andare in crescendo con “O cin-ci-là” dall’Operetta omonima di Virgilio Ranzato, e ottenere un sicuro successo ancora con Lehár e “il foxtrot delle Gigolette” da “La danza delle libellule” nonché con il divertentissimo duetto “Bimba, la tua testina” tratto da “La Mazurka blu”.
Beatrice Murtas si esibisce da solista nel “Valzer di Frou Frou” da “La duchessa del bal Tabarin”.
E’ spigliata, la sua voce è ammaliante e non esita a sfoderare con orgoglio divertito lunghi acuti.
Una vivacità che mostra anche nel duetto “Spesso a cuori e picche” tratto da “La Madama di Tebe eseguito stavolta in coppia con il tenore Giampaolo Piga che con l’operetta ha un rapporto privilegiato avendola portata in scena da protagonista in diversi ruoli.
Voce dal timbro luminoso e dal fraseggio nobile e romantico. Simpatico in “Com’è bello guidare i cavalli” da “l’acqua cheta” e commovente in “Ninna Nanna”.
Con lui, in questo duetto tratto da “Addio Giovinezza” canta il soprano Graziella Ortu dalla voce chiara, ampia e capace di controllatissimi e suadenti filati. Le arie che affronta sono quelle più sentimentali adatte alle sue qualità vocali.
Esordisce con l’aria di Nela tratta dal Paese dei Campanelli, esegue una delicata e commovente interpretazione della Romanza della Vilja e si esibisce nel languido duetto pieno di amore e passione “Tace il labbro.
Con lei in questo duetto c’è Mirko Dettori, tenore a cui non manca nulla per essere un buon solista:
Una bella presenza, un timbro brunito unito alla potenza vocale e una facilità di emissione veramente straordinaria. Uno di quei cantanti che fa sembrare tutto facile quando invece non lo è.
Oltre ai duetti si esibisce con le arie “Quando il giorno muor” da “Il Paese dei campanelli”, e la bellissima “tu che m’hai preso il cuor” in cui mette in mostra musicalità e potenza e conclude con un acuto lungo, energico e pieno.
La conclusione arriva con l’immancabile “E’ scabroso le donne studiar” uno dei pezzi più divertenti della Vedova allegra. Tutti i cantanti sono coinvolti in questo brillante brano mentre il pubblico infervorato non rinuncia a battere le mani a tempo.
Eccolo qui l’incredibile potere dell’operetta, capace di scaldare il pubblico e renderlo partecipe.
Richiamati a forza per il bis i cantanti ritornano per riproporre la coda del brano, così come da tradizione.
E’ la fine di una bella serata che si conclude tra risate, applausi e una musica capace sempre di strappare un sorriso.
di Loredana Atzei
Il folto pubblico presente al concerto
(foto del concerto di Fabio Marcello)
I protagonisti del Concerto durante le prove
(queste due foto di backstage sono di Priamo Tolu)