Il teatro Verdi di Trieste con questa stagione sta cercando di avviare una coraggiosa ripartenza, cercando di superare le difficoltà post-covid, la crisi economica, ma soprattutto una certa disaffezione che aveva colpito il pubblico di questa istituzione del passato glorioso.
La scelta di allestimenti prestigiosi, la presenza di voci importanti, nuovi interpreti emergenti, una politica oculata sui prezzi ed un encomiabile apertura al pubblico dei più giovani, stanno premiando le scelte della dirigenza del teatro triestino, guidata dal Sovrintendente Polo, di fresca riconferma.
Oltre alla stagione lirica e di balletto, il teatro propone, nello spazio ridotto della Sala Victor De Sabata, una serie di opere in un atto, mirate per un pubblico di giovani e giovanissimi.
Una operazione interessante, che permette di avvicinare i più giovani al teatro, grazie a trame studiate per loro, allestimenti agili, cantanti emergenti.
Il primo dei titoli proposti quest’anno è ‘Un Bullo in Maschera’, che affronta il tema del bullismo nel mondo del calcio giovanile.
Questo lavoro, commissionato dal Teatro Coccia di Novara, è firmato per la parte musicale dal compositore triestino Federico Gon e per il testo da Stefano Valanzuolo.
Lo spettacolo è decisamente riuscito.
Le scenografie di Matteo Capobianco, che firma anche i colorati costumi, sono divertenti e funzionali e supportano con efficacia il lavoro attento e brillante del regista Alberto Jona , grande uomo di teatro, che ha saputo guidare con bravura il gruppo degli interpreti, tutti ottimi attori, , che hanno saputo trascinare il giovane pubblico, festoso ed entusiasta. La formazione cameristica dell’orchestra del Verdi ha dato prova di affidabilità e di grande duttilità, sotto la direzione del Maestro Jacopo Brusa, una delle bacchette emergenti italiane di maggior interesse.
Per quel che riguarda gli interpreti, siamo davanti ad un cast di interpreti internazionali, affiancati da un istrione dalla lunga esperienza come Andrea Binetti, coinvolto nelle vesti di attore. In questa occasione si segnala anche per il senso della misura, che premia il valore della sua interpretazione. Semyon Basalaev ha piegato la sua possente vocalità al ruolo di Bruno, allenatore. Danae Rikos regala la sua voce e la disinvoltura scenica a Maria , Ale, portiere, era portato in scena da Francesco Califano, voce piacevole ed interessante .
interprete. Il bullo era Francesco Iorio, che ha saputo essere credibile e coinvolgente, in una parte non facile da rendere senza risultare scontato. Infine una menzione speciale a Fabio Serani, un portiere. Si tratta di un tenore dalla voce potente, un volume sontuoso, una musicalità pregiata ed un colore interessante. Un interprete che speriamo di poter presto ascoltare nella sala principale del teatro triestino, magari in una parte che gli consenta di confrontarsi con il grande repertorio.
Sicuramente questo allestimento è stato uno spettacolo godibile, ma anche una vetrina interessante per delle voci che meritano di essere tenuto d’occhio, secondo una tradizione che ha fatto emergere, in un recente passato, le voci di Rinakp Hara, Olga Dyadiv, Federica Vinci, Vincenzo Nizzardo, Andrea Schifaudo, tanto per ricordare qualche nome messosi in evidenza nelle precedenti opere in un atto.
Nel mese di marzo è andato in scena, all’interno della stagione lirica e di balletto 2022 23, ‘ Romep & Juliet’di Prokof’ev, nell’interessante coreografia di Renato Zanella, nome importante della danza internazionale, forte di una esperienza prestigiosa prima come danzatore, poi come coreografo in importanti teatri, che lo portò alla nomina, dal 1995 a 2005 di Direttore del Corpo di Ballo dell’Opera di Vienna.
Siamo davanti ad una grande personalità, ad un talento autentico, che riesce a far uscire la danza dai cliché stantii senza operare fratture troppo dolorose, anche grazie al supporto drammaturgico offerto da Tatjana Azman che trasporta l’azione in una Verona moderna, cinica ed ironica, con introduzioni ardite ma sempre rispettose della tecnica e della storia della danza. Nulla era fuori luogo, niente era trascurato, ogni passaggio motivato.
Uno spettacolo riuscito, ma non privo di alcune criticità, che comunque non hanno impedito il giusto successo finale.
Funzionali e suggestive scene e luci, firmate rispettivamente da Alessandro Camera e Jasmin Sehic ed adeguati i costumi di Alexandra Burgstaller, forse meno suggestivi per quel che riguarda gli uomini della famiglia Montecchi.
Meno bene vanno le cose dal punto di vista musicale: l’orchestra del Verdi da’ prova della consueta affidabilità, ma la direzione di Ayrton Desimpelaere , soprattutto nel primo dei due tempi dello spettacolo, sembra schiacciato dalla complessità della partitura, offrendo una lettura concitata e distante dalla narrazione coreutica.
La compagnia, formata da giovani artisti internazionali, tutti all’altezza della situazione, trova il suo motore in Zanella, che ha saputo costruire un gruppo unito e motivato, oltre che solido tecnicamente.
Erica Pinzano e Yujin Muraishi sono due brillanti giullari; intenso Goran Tatar come Frate Lorenzo di; Lukas Zuschlag è Paride, sicuro e carismatico; Tebaldo è il bravo Kenta Yamamoto; Filippo Jorio è un riuscito Benvolio; Hugo Mbeng offre la sua tecnica sicura ed una mimica facciale di grande impatto a Mercuzio. Iulian Ermalai , appropriato e sicuro, è uno dei Capuleti; Gregor Gustin, il padre di Giulietta , tratteggia la tracotanza di certi industriali tronfi; Antonija Novotny è una ironica balia; Lara Flegar è una duchessa sofisticata; Marin Ino è Rosalina, figura fondamentale nell’economia della narrazione, che offre al personaggio le sue brillanti doti tecniche; Georgeta Capraroiu è una riuscita Madonna Montecchi; Madonna Capuleti è l’elegante Ana Klasnja.
Sicura ed affascinante: Giulietta è Nina Kramberger, intensa ed aggraziata nei movimenti,.
Filip Juric è Romeo : sicuro tecnicamente riesce a sostenere con bravura la complessa parte, onerosissima sia dal punto di vista atletico che drammaturgico.
A conferma del successo dello spettacolo, per tutti applausi abbondantissimi dal pubblico, con una importante componente di giovani e vere ovazioni per i due protagonisti ed il Maesto Zanella.
Sala Victor de Sabata – Ridotto del Teatro Verdi
Dal 2 al 14 marzo 2023
UN BULLO IN MASCHERA, OVVERO L'OPERA NEL PALLONE
Musica FEDERICO GON
Soggetto e libretto STEFANO VALANZUOLO
Maestro concertatore e Direttore JACOPO BRUSA
Regia e Luci ALBERTO JONA
Scene e costumi MATTEO CAPOBIANCO
ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE TEATRO CARLO COCCIA DI NOVARA
ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Personaggi e interpreti
Bruno, un allenatore SEMYON BASALAEV
Dino, un portiere in serie A FABIO SERANI
Maria, la ragazza di Dino DANAE RIKOS
Ale, un giovane portiere FRANCESCO CALIFANO
Nelson, un giovane bullo FRANCESCO IORIO
Attore ANDREA BINETTI
Trieste, Teatro Giuseppe Verdi, stagione d’opera e balletto 2022-23
dal 21 al 26 marzo 2023
ROMEO AND JULIET
Balletto di Renato Zanella su Musiche di Sergej Sergeevič Prokof’ev
Coreografia RENATO ZANELLA
Direttore d’orchestra AYRTON DESIMPELAERE
Scenografo ALESSANDRO CAMERA
Costumista ALEXANDRA BURGSTALLER
Scene e costumi: laboratori del SNG Opera in balet Ljubljana e SNG Drama Ljubljana
Luci JASMIN ŠEHIĆ
Drammaturgia TATJANA AŽMAN
PERSONAGGI E INTERPRETI
Giulietta NINA KRAMBERGER
Romeo FILIP JURIČ
Madonna Capuleti ANA KLAŠNJA
Madonna Montecchi/Contessa GEORGETA CAPRAROIU
Rosalina MARIN INO
Duchessa LARA FLEGAR
La Balia ANTONIJA NOVOTNY
Montecchi GREGOR GUŠTIN
Capuleti IULIAN ERMALAI
Mercuzio HUGO MBENG
Benvolio FILIPPO JORIO
Tebaldo KENTA YAMAMOTO
Paride LUKAS ZUSCHLAG
Frate Lorenzo GORAN TATAR
Coppia di Giullari ERICA PINZANO E YUJIN MURAISHI
SOLISTI E CORPO DI BALLO DELLA SNG OPERA IN BALET LJUBLJANA
ORCHESTRA E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE