"Un nero angelo che brillava di luce,ci ha donato l’essenza del canto,portato per mano con la sua voce.Come il sorriso di colpo si fa pianto...
Su queste pagine e nei ricordi,a lei i nostri pensieri affettuosiche la sua anima goda gli accordidel coro degli angeli in apoteosi "
Un ricordo di una grande artista non è mai semplice da scrivere, troppe le rimembranze, le ore passate in compagnia della sua voce, a fantasticare grazie alle sue melodiose note emesse con idee pensate, ragionate, studiate, facendo sì che si potessero immaginare campi verdi e distese sconfinate, anime fluttuanti, perlacee nubi o coltri di fumo disperse dal vento, ritrovarsi nella mente coinvolti dalla disperazione di Isotta, la gioia e la confidenza espressa nelle tante arie così diverse del repertorio liederistico interpretate da questa stupenda artista che era Jessye Norman. Chi ha avuto la grazia di ascoltarla dal vivo, specie negli anni ’70 quando ha raggiunto il suo apice, ricorda una vocalità opulenta, ricca di timbriche e belle risonanze, corposa nel registro grave, degli accenti suadenti, ben calibrati, una tavolozza di colori contenuta nel suo strumento davvero invidiabile.La natura felice, l’incontro perfetto tra strumento e anima.Ha avuto modo di specializzarsi cantando in tutto il mondo moltissimi personaggi in cui era richiesto, oltre che alla tecnica vocale, anche un lavoro interiore molto complesso, come in Jocasta nell’Oedipus Rex di Stravinskij, Judith nel Castello di Barbablù, Cassandra, Emilia Marty nel Caso Makropulos di Janacek e molte altre figure molto affascinanti, ricercate, singolari.La singolarità del suo timbro, la sua tecnica incentrata sull’espressione ne ha fatto certo un unicum moderno nel repertorio cameristico. I suoi concerti sono stati tutti degli eventi.Negli anni ’90 si è addentrata anche nel repertorio Jazz e Pop, oltre che proporre molti spirituals e canti di ispirazione religiosa (tra cui "Amazing grace" che ha dato il nome anche a un suo album inciso per la Philips)Di lei si conservano innumerevoli incisioni. Del repertorio italiano ricordo la Cavalleria Rusticana diretta da Byckov per la Decca (1990) e di Verdi "Il Corsaro" e "Un Giorno di Regno" incise con la Philips e "Aida" con Fiorenza Cossotto, live, incisa da "Opera d’Oro". Sempre in italiano ha inciso "Le Nozze di Figaro" dir. Collin Devis per la Decca (1971) e "Idomeneo" con Nicolai Gedda dir. Collin Devis incisa da Opera d’Oro (live 1971).Il suo ultimo album è stato "Roots: my Life, my Song" inciso per la Sony nel 2010.Ha ricevuto per la prima volta nella storia per una cantante d’opera il Glenn Gould Prize nel 2019 e il premio Grammy alla carriera nel 2006 oltre che a ricevere un Grammy per l’incisione del Castello di Barbablù nel 1999.Un’artista poliedrica, molta attiva anche per i diritti civili, nell’aiutare le persone sofferenti e i poveri, veramente una persona speciale, ci mancherà immensamente.Questo omaggio, certo solo alcune parole rispetto a tutto quello che lei ha compiuto, è carico di riconoscenza, di affetto, e penso, nel momento di firmarlo, di far conto del pensiero e il ricordo di tutti voi. Buon viaggio Jessye!
Alessandro Ceccarini e gli Adm del gruppo "L’Opera Lirica dal Loggione & Musica in Opera