Riprendiamo il ciclo delle nostre interviste con gli artisti lirici, con un gradito incontro col basso livornese Manrico Signorini.
Seguiranno in questi giorni altre interviste e approfondimenti, mi raccomando: state collegati!
Ringrazio il collega e amico Manrico, augurandogli un in bocca al lupo per i suoi futuri impegni, ringraziandolo per la sua gentile disponibilità. Buona lettura!
Alessandro Ceccarini, adm
- Carissimo ci puoi parlare dei tuoi esordi?
Caro Alessandro i ricordi più belli vanno al primo esordio della mia città natale a Livorno .. dover debuttare da solista nel ruolo di sarastro quasi 30 anni fa sotto la direzione del maestro Piero Bellugi..da lì in poi cominciò la mia carriera con il debutto alla scala nel 1997 nel giocatore di Prokofiev con la direzione di Valerie Gergiev..e poi via via toccando tutti i teatri d'Italia compreso il debutto all'Arena di Verona...Poi tanti altri teatri e anche all'estero Giappone Tokyo, Pechino, Emirati Arabi a Muscat, Londra, Festival di Glasgow, etc
- Sei molto legato alla tua città natale? Quali sono i tuoi ricordi legati a Livorno?
Si sono legatissimo alla città di Livorno, dove torno un mese nel periodo di Natale, anche se adoro Palermo dove vivo da più di vent'anni. Mi ricordo i miei primi passi nel coro della mia città che mi portava anche a lavorare al teatro all'aperto del Festival Puccini, li cominciai a conoscere tutti i più grandi cantanti di quel periodo...in particolare fra gli esordi o cuore quello della Fedora nel ruolo di Boros, praticamente e con la direzione di Stefano Ranzani e con la grandissima magnetica Mirella Freni con la quale cominciai un rapporto di amicizia, con lei e con i grande Ghiaurov... un periodo memorabile, poi vabbè ho avuto l'occasione con questo mestiere di conoscere altrettanti cantanti importanti alla stregua della Freni, ma lei era unica.
- Raccontaci della tua esperienza areniana. Quali emozioni, sentimenti, sensazioni si provano nel cantare in grandi teatri, palcoscenici prestigiosi come l'Arena di Verona?
Allora considero l'Arena di Verona senza dubbio per me l'habitat naturale per la mia vocalità, che è come si sa importante, potente, che a volte mi ha messo in difficoltà nel teatro al chiuso per il controllo della potenza. L'Arena non mi assolutamente spaventato mi ha invece esaltato per la sua acustica naturale bellissima... ho imparato a muovermi su quel palcoscenico .. dove cercare e trovare in diagonale la ripetizione del suono, è un posto magico, incantevole, unico al mondo... mi ricordo il mio debutto in Carmen nel ruolo di Zuniga (coristi mi fecero un bellissimo complimento mi dissero uno dei più bei Zuniga areniano) con la regia di Zeffirelli dove entravo sul cavallo bianco vero, con accanto a me grande il grande Marcelo Alvarez... e poi da lì tutte le altre opere dell'anno 2010 di Zeffirelli..il debutto nella Butterfly, nella Traviata, nella Turandot e ricordo con piacere l'esperienza con il grande regista meticoloso in tutto... rammento un particolare un aneddoto ..mi ricordo quando finii di cantare Timour nella generale (dove fui buttato praticamente dentro al volo... così.. con solo qualche ora di studio.. mi ricordo che ero così emozionato che quando tornai in camerino fui velocissimo a cambiarmi per tornare a casa e godermi il meritato riposo e seppi dopo che il Maestro Zeffirelli mi aveva cercato in camerino per farmi i complimenti, nonostante egli fosse già sulla sedia a rotelle. Questo fu un grandissimo onore per me, gli sono molto grato per questo suo pensiero.
Parlando di spazi grandi, un altro ricordo bellissimo fu il debutto nel 2010, sempre anno magico per me, nel ruolo del Re in un Aida colossale a Parigi allo Stade de France con la regia di Charles Roubaud- Era il primo ottobre del 2010 c'erano quasi 70 mila spettatori; dopo che ebbe piovuto tutta la settimana fu un colpo di fortuna... ancora oggi si trovano su YouTube le tracce di questa favoloso video, parte di un DVD che poi non fu realizzato per un problema tecnico che era successo nel terzo atto in orchestra.
- Qual è il ruolo di basso che preferisci?
Il mio ruolo di basso preferito è Filippo II del Don Carlos di Giuseppe Verdi e metterei poi anche altri due ruoli che me sono molto cari il Cieco dell'Iris di Mascagni e Fiesco del Simon Boccanegra.
- Ci vuoi parlare delle tue tante attività nell'ambito della musica?
Dunque per quanto riguarda le mie attività diciamo collaterali sono felicissimo per la mia attività di insegnante di canto (lirico e pop belting) a Palermo, ho molti allievi di cui molti promettenti che spero di lanciare nei vari cori italiani e ensemble. Poi.. ho un bellissimo coro tutto mio! Un coro polifonico che si chiama "Settima polifonia" che sto curando con tanta passione non ci siamo mai fermati neanche durante il lockdown ed è per questo che è nata l'idea di fare un DVD a dicembre che racconta la nostra storia. Non abbiamo mai avuto paura del covid-19 anche se siamo impressionati da questa malattia... E proprio ieri sera abbiamo fatto l'ennesima prova, sono 20 brani che vanno dai temi da film fino ai Queen e al tema del Fantasma dell'Opera, un programma eccezionale con tutti i miei arrangiamenti; c'è voluto tanto lavoro pazienza coraggio sofferenza ma ce l'abbiamo fatta a dicembre debuttiamo in un concerto a Palermo in live dal quale verrà fatto il DVD.. potete seguire tutto sul mio profilo Facebook.. I proventi del concerto verranno dati in beneficenza... questa attività Corale mi permette di perfezionarmi come artista come pianista come direttore d'orchestra Come arrangiatore e come direttore di coro io infatti non mi non mi definisco un cantante ma un musicista.
- Quali sono i tuoi impegni futuri?
Allora intanto premetto che sono felicissimo di aver iniziato una nuova collaborazione con la mia nuova agenzia la BJM Agency Management di Marco Iezzi, forse la più bella da quando io canto. Ho trovato delle persone veramente sapienti e sagge dal punto di vista artistico, finalmente riescono a capire quando per un cantante è arrivato il momento giusto per essere proposto sul mercato e nei ruoli gli competono vocalmente.
L'impegno più prossimo sarebbe il Requiem di Verdi a San Sulplice in Francia a novembre ma siamo in attesa di capire se verrà cancellato o meno, e poi niente tutto praticamente da ricostruire con questa nuova agenzia cercando di riallacciare un rapporto anche col Teatro Massimo Dove ho cantato sempre tutti gli anni e dove ultimamente con questa direzione le cose non sono andate perfettamente bene per me, ma confido di poter ritornare in tutti i teatri d'Italia e all'estero, specie dove ho potuto dare il meglio di me stesso e dove so si conserva un buon ricordo delle mie capacità artistiche. Soprattutto spero di cantare in Italia, perché il paese più bello del mondo ed è un onore cantare nei teatri italiani veramente senza denigrare quelli all'estero assolutamente, però, lasciatemelo dire, avendo girato il mondo, quelli italiani sono più belli perchè fanno davvero sognare.
Grazie Manrico della tua disponibilità e per averci parlato della tua carriera artistica e dei tuoi progetti.
A voi tutti un buon proseguimento di lettura con gli approfondimenti di Musicainopera.
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