Continuatore dei grandi maestri di musica pisani dell'800, quali Quercioli, Simi, Torri, Micheletti, salì alla ribalta del teatro ancora ragazzo, in opera lirico-drammatica del maestro Soffredini, con altri duecento ragazzi, piccoli cantori al Teatro Verdi di Pisa. In quell'occasione si esibì in un assolo, l'arioso de I Pagliacci con la direzione orchestrale del M° Solari.
Giovanissimo frequentò l'Accademia filarmonica di Bologna, diplomandosi in pianoforte e tecnica corale.
Dopo la scomparsa del M° Amatucci divenne il maestro del coro della Corale Pisana e direttore della Cappella del Duomo di Pisa.
In opera, come maestro del coro, debuttò nella stagione lirica del Teatro Politeama pisano, composta da La Forza del Destino, Madama Butterfly e Rigoletto. Divenne ben presto un rinomato e apprezzato maestro di coro, tanto che esercitò la sua professione in molti teatri italiani fra cui: il Comunale di Bologna, Teatro Regio di Parma (dal 1953 al 1966), Teatro La Fenice di Venezia, Comunale di Sanremo ed infine il Teatro Comunale di Genova (dal 1956 al 1975).
Al Teatro Verdi di Pisa diresse i cori di tutte le stagioni liriche fino al 1964, anno in cui fu chiamato a dirigere sabilmente il coro del Comunale di Genova. Come direttore della Corale Pisana partecipò a tutte le manifestazioni concertistiche, nonchè preparò il coro per molti concorsi nazionali e internazionali, ottenendo grandissimi successi,
Sotto la direzione di Pizzi infatti la Corale Pisana ha raggiunto vertici artistici altissimi, attestati dalle grandi affermazioni ottenute presso i principali concorsi internazionali dell'epoca, al Concorso polifonico Guido d'Arezzo e al Concorso internazionale di Llangolles (Galles) in Inghilterra.
Dopo il 1972 il maestro continuò a dirigere la Cappella musicale del Duomo di Pisa e nel 1973 il consiglio comunale di Pisa lo nominò membro della Commissione Comunale per il Teatro Lirico.
cessò di vivere il 16 gennaio del 1981 all'Ospedale Santa Chiara di Pisa.
Scrive Don Franco Baggiani sul giornale Vita Nova il 25 gennaio '81 in suo ricordo, descrivendo i funerali:
"...
Il teatro "Carlo Felice" di Genova, che lo ha visto istruttore del coro dal 1956 al 1975 era presente con una sua delegazione ai funerali in segno di grande stima e riconoscenza. La stessa gratitudine la esprime la Cappella musicale del Duomo che più di ogni altro organismo lo ha avuto come maestro. Tutti ricordano le grandi esecuzioni per le festività che, al di la di ogni giudizio di interpretazione liturgica, si imponevano per la elevata fusione delle voci.
Chi era presente alle esequie forse è rimasto colpito al canto della melodia gregoriana <<In Paradisum deducant te Angeli>> in un'atmosfera di silenzio devoto e attonito.
"
Infine come non ricordare la sua grande opera di didatta, formatore di schiere di cantanti che hanno poi calcato i più importanti teatri del mondo, come Afro Poli, Amerigo Gentilini, Giancarlo Ceccarini e molti altri, e gli attestati di stima e amicizia ricevuti da Pietro Mascagni, Riccardo Zandonai, Ottorino Respighi, Licinio Refice, Ildebrando Pizzetti (aveva in casa sua delle foto con delle splendide dediche e atestati di stima).
Di personalità molto forte, decisamente la sua altezza era inversamente proporzionale alla sua grandezza come musicista. Alcuni aneddoti legati al maestro raccontano del fatto che da anziano, ad esempio mentre aspettava l'autobus alla fermata, si canticchiava tra se la fuga del Kirie del Requiem di Mozart, ed è celebre la sua espressione "Non faccia chiacchere, venga qua alla madia!" per chiedere pronta verifica delle parti musicali obbligando l'interlocutore a terminare eventuali disquisizioni o polemiche.
Nel 2008 alcuni suoi allievi e coristi hanno deciso di fondare un coro a suo nome, che ha sede a Pisa e svolge attività concertistica e operistica, guidato dalla M^ Chiara Mariani.
Questo vuol essere un omaggio al grande maestro Pizzi, e un'esortazione a che il suo ricordo sia degnamente onorato nella sua città, auspicando per il futuro il coinvolgimento degli artisti e delle istituzioni musicali, che certamente, direttamente o indirettamente, devono qualcosa a questo grande uomo.
Alessandro Ceccarini, adm
Fonti:
G. Dell'Ira - Il firmamento lirico pisano - Staderini edizioni
Giornale "Vita Nova" - 1981