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Venerdì scorso 17 maggio ho avuto il piacere di essere presente alla inaugurazione della mostra 100 volte Puccini che come recita la brochure illustrativa della mostra è “Un percorso incredibile identitario della storia del melodramma attraverso le tante rappresentazioni Pucciniane a firma Cerratelli.”
Da come risulta sempre dalla nota illustrativa “si tratta della prima volta che così tanti costumi vengono esposti, 100, un costume per ogni anno dalla scomparsa del Maestro Giacomo Puccini. Tutto il mondo lo celebra riaffermando l'unicità del suo magistero creativo e dimostra il grande amore, la dedizione e l'ammirazione che tutti noi riserviamo al più importante ambasciatore dell'italianità nel mondo. Le sue celebri melodie sono diventate patrimonio dell'umanità e attraverso i costumi della celebre Fondazione Cerratelli è possibile immaginare gli interpreti, lo scroscio interminabile di applausi nei più importanti teatri e il tanto e instancabile lavoro di sartoria che li ha generati.”
Dice Diego Fiorini, che ha curato la mostra (assieme alla presidente della Fondazione Monica Barni, Augusto Lombardini, Giovanni Abatematteo, Margherita Gagliardi e Nicola Pardini):
"Ho scelto nello straordinario archivio Cerratelli, un vero tesoro inestimabile, costumi che potessero richiamare al visitatore quell'immaginario che tutti noi abbiamo negli occhi. Non abbiamo scelto di mettere dettagli su chi ha indossato i costumi in mostra poiché in questi decenni sono stati utilizzati da molteplici cantanti per le stesse opere e per altre di simile periodo o tema, svariate volte, così da non omettere nessun nome. Un'esposizione che ci ha impegnato tantissimo ed emozionato enormemente poichè abbiamo come ridato vita a pezzi di storia del teatro. Basti pensare all'allestimento dei costumi rimanenti della storica Fanciulla del West del Verdi di Trieste che vide protagonista la grande Magda Olivero, scampati miracolosamente all'alluvione dell'Arno."
L'incontro ha avuto inizio alle ore 18 con una sorpresa, infatti dal balcone della storica Villa Roncioni, affascinante struttura immersa nel verde delle colline di San Giuliano Terme in provincia di Pisa, si sono liberate melodiose armonie pucciniane dalla voce del soprano Ilaria Casai, accompagnata al pianoforte dal M° Nicola Pardini. Ha fatto successivamente gli onori di casa il Direttore della Fondazione Diego Fiorini, la Presidente della Fondazione Monica Barni e il Sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio.
Entrati nella Villa siamo accolti in ambienti in cui il tripudio dei raffinati affreschi murari duettano con i bei costumi esposti su manichini (quanti!) divisi in stanze e quindi per opera, da Le Villi a Manon Lescaut, da Tosca a Turandot, passando per La Fanciulla del west e La Rondine, un percorso che tocca tutte le opere del maestro attraverso allestimenti datati tra il 1940 e il 2018. Nel percorso è facile scorgere costumi appartenuti in scena a grandi interpreti del melodramma come Renata Scotto, Rajna Kabaivanska, Daniela Dessì, Oksana Dyka, Franco Corelli, Mario Filippeschi, Ettore Bastianini, Tito Gobbi, Giuseppe Giacomini, Gregory Kunde. Una voce proveniente come da un vecchio grammofono si disperde tra le stanze, in cui le vesti, le gale, i pizzi, i fregi sembrano prendere moto.
Presente alla inaugurazione anche mio padre, il baritono Giancarlo Ceccarini, che ha potuto portare la sua testimonianza ai numerosissimi presenti occorsi all'evento che si è poi concluso con un piacevole saluto conviviale nel bel giardino antistante la storica villa.
La manifestazione, in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano, è organizzata con il sostegno del Comune di San Giuliano Terme, il gruppo Forti Holding, l'azienda agricola Taddeucci e la Pacini Editore.
di Alessandro Ceccarini, adm
Sarà possibile visitare la mostra fino al 30 giugno 2024 scrivendo a info@fondazionecerratelli.it Seguite la pagina Instagram "fondazionecerratelli' per avere notizie sulle visite guidate che il Direttore organizza ogni settimana.