‘Rosada!’ , coraggiosa proposta di teatro che punta l’attenzione sulle ‘Poesie a Casarsa’
Recensione dello spettacolo Rosada!, tournee nei teatri dell Ert - Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia il 12 e 13 gennaio 2023
‘Rosada!’ è un complesso lavoro teatrale, prodtto con lungimiranza dai Teatri Stabil Furlan, realtà diretta da un artista attento come Massimo Somaglino.
Si tratta di un viaggio nelle sensazioni complesso, giocato su piani differenti e su letture parallele, che si propone di indagare significati e significanti della poesia friulana di Pier Paolo Pasolini.
Una operazione sicuramente ambiziosa, che lascia pochissimo spazio ai compromessi e nessuno all’autocompiacimento, raffinata, garbata, misurata.
Un azzardo vinto alla grande, che premia un gruppo di giovani artisti, coraggiosi e determinati, che hanno scelto di non puntare al facile consenso ma di puntare alla proposta di qualità.
Lo spettacolo è stato scritto da Gioia Battista, anche responsabile dell’efficace regia .
La storia si apre, dopo una suggestiva pagina musicale , con l’entrata di un professore che vorrebbe far capire i lavori poetici del periodo friulano ad un eterogeneo gruppo di studenti, sostanzialmente demotivato .
L’idea è decisamente appropriata, perché permette di alleggerire alcuni momenti dello spettacolo, evitando il rischio di farsi prendere dalla drammaticità e trasformare il lavoro in ‘ un mattone’.
Si percorre la vita del poeta raccontando vicende dell’infanzia, ricordando l’ Accademiute de lenghe furlane, parlando della Guerra, descrivendo la morte del fratello a Porzus.
Tutto questo porta a riflettere sul significato della scelta della lingua friulana, non manifestazione folclorica ma gesto politico dichiaratamente antifascista, conquista di una identità finalmente ritrovata, bisogno di una casa più per il cuore che per il corpo, la necessità di vivere una appartenenza autentica.
Tutto scorre bene, regalando perfino qualche sorriso fra le lacrime ed i brividi.
Nella parte del professore, un appropriato Nicola Ciaffoni , che sa individuare colori e sfumature per ogni situazione. Abile, coinvolgente, ironico con i ragazzi, intenso con il poeta, costruisce un personaggio autentico, che riesce a guidare per lano il pubblico nelle tappe della gioventù pasoliniana, raccontata a parole, ma anche con la music, eseguita dal vivo dall’autore, composta da Giulio Ragno Favero e la voce di Elsa Martin.
Non possiamo parlare di musiche di scena, né di un concerto.
Siamo davanti ad una sorta di narrazione alternativa, che ogni tanto abbraccia la parola, qualche volta echeggia situazioni astratte, nella quale i suoni traducono le parole in sensazioni, in un bel rimando emozionale, con eleganti sperimentazioni ed una scrittura musicale mai scontata .
Un viaggio intenso e coinvolgente, nell’inconscio di ciascuno, fra epicità e consuetudine, fra dramma e bisogno di affermare il proprio diritto alla libertà di pensiero.
Molto del merito di questa narrazione emozionale va all’intensità del canto di Elsa Martin, interprete struggente, che unisce ad una tecnica solida e sicura, uno strumento vocale dalla ampia estensione, ricco di sfumature ed una personalità magnetica .
Riesce a correre sul pentagramma senza eccedere nell’ostentazione, di accarezzare l’urlo senza mai scivolarvi, di inerpicarsi su note altissime, riuscendo a distillarne la drammaticità.
Ci sono momenti in cui la sala è conquistata, pare respirare con la cantante per non perdere nemmeno un attimo di quel racconto.
Penso per esempio a ‘Io soi besol’ (io sono solo) accorato e straziato grido di solitudine che pare uscire dalla bocca del poeta, ma anche dal profondo dei cuori di chi ascolta questa artista che meriterebbe ben altra attenzione.
Pasolini amava moltissimo il calcio e nel corso della serata prende forma la telecronaca di un intenso ed al tempo stesso ironico Bruno Pizzul di una partita nella quale versi poetici e colpi di pallone si alternano con bravura.
A chiudere lo spettacolo, dopo che una campanella fa uscire il professore , il ritorno, quasi un leitmotiv wagneriano, del motivo iniziale, con la Martin che duetta con una suggestiva lettura dello stesso Pasolini, splendidamente riletta da Ragno Favero.
Allo spegnarsi delle luci, ben curate da Stefano Bragagnolo, applausi copiosi, con ‘bravi’ gridati con convinzione e tante chiamate in scena, a premiare la bravura di tutti gli interpreti.
Spettacoli come questo dimostrano l’importanza del teatro, il bisogno di credere in talenti giovani e coraggiosi, ma anche di come sia meritoria l’azione di enti come l’Ert che hanno il coraggio di offrire proposte così importanti a realtà decentrate, uscendo dallo stereotipo che la provincia non sia in grado di cogliere le sollecitazioni più sofisticate.
Anche Casarsa della Delizia è provincia ed ha plasmato l’animo generoso di Pierpaolo Pasolini.
Rosada!
Da un idea di Caraboa Teatro
Drammaturgia e regia Gioia Battista
con Nicola Ciaffoni
e con Elsa Martin
sonorizzazione e musiche di Giulio Ragno Favero
suono Carlo Gris
luci Stefano Bragagnolo
con l’amichevole contributo di Bruno Pizzul
San Daniele del Friuli, Auditorium alla Fratta, 13 gennaio 2023.
Recensione di Gianluca Macovez