Mi sono imbattuto, mentre scorrevo il bel libro documentativo di Gino dell'Ira "Il firmamento lirico pisano", in una figura poco nota dell'universo pucciniano, un esecutore che ha avuto una certa carriera, specie in provincia, amico e sodale del grande compositore.
Si tratta del baritono Cesare Cioni, nato a Pisa l'8 marzo 1859 e morto sempre nella città della torre pendente nell'agosto del 1901.
Non si conosce molto del privato di Cioni, però si sa che ha avuto due figli che hanno intrapreso poi la carriera a loro volta di cantanti lirici: Primetta, ottimo soprano attiva soprattuto dal 1905 al 1920, e Giuseppe, tenore di buone speranze, purtroppo contrastato dalle vicende belliche prima e dalla crisi economica poi (in particolare cantò dal 1918 al 1920).
L'amicizia con Puccini era stigmatizzata da un nomignolo che il grande compositore aveva affibbiato al povero baritono, e cioè "SòrCioni" da "Sòr" (signor) Cioni, alludendo al termine comune dei topi ovvero "sorci".
Il SorCioni era bravo, si è espresso molto anche all'estero, un degno appartenente a quella progenia prolifica di baritono pisani che ancora non si estingue, una tradizione a cui ha saputo dare lustro, in anni non certo facili e in cui troneggiavano monumenti del belcanto.
Proprio Titta Ruffo usa ne "La mia parabola" parole affettuose nei confronti di Cioni, e parlando di colleghi baritono pisani "Effettivamente alla fine del secolo Pisa si era fatta una giustificata fama di fucina di baritoni... [ ] Alla generazione successiva [a Emilio Barbieri] appartengono invece il baritono Cesare Cioni - attivo nella buona provincia italiana e nei teatri secondari delle grandi città - e [ ] il basso (non baritono) Giovanni Gasperini."
Il fatto che lo abbia menzionato è già un segno di considerazione, in quanto artisti lirici pisani attivi al tempo ce n'erano altri e tutti ben impegnati in carriere nazionali. Risulta di Cioni che era un buon professionista, dato che Puccini stesso lo segnalò per una Bohème a Giulio Ricordi, il quale rispose *:
"
25/11/1895
Maestro Puccini
Torre del Lago
propongomi Cioni per Napoli avendo sua lettera che dichiaragli felicissimo intepreti Boheme. Favorisca telegrafarmi se devo approvarlo. Comunque crederei migliore per Schaunard che non Marcello. Speravo ricevere razione partitura. Cordiali saluti.
Ricordi"
* (biglietto autorgrafo conservato nell'Archivio Ricordi) digitalarchivioricordi.com
Cesare Cioni risulta aver debuttato al Teatro Teatro Principe Amedeo di Sanremo nel dicembre 1890 nel ruolo di Nevers degli Ugonotti di Meyerbeer, proseguendo con le partecipazioni nella stagione lirica dello stesso teatro anche a gennaio 1891, interpretando Don Carlo nella Forza del destino e Valentino nel Faust di Gounod. Sempre nello stesso anno, in agosto, è stato Frank nell'Edgar di Puccini al Teatro del Giglio di Lucca (alla presenza dell'autore).
In merito all'Edgar traggo dal libro "Puccini al Giglio" di Emiliano Sarti un interessante articolo di giornale sulla rappresentazione dell'opera a Lucca del periodico lucchese "Il Fulmine Secondo" del 23 agosto 1891:
"Puccini assiste alle prove e si dice soddisfatto. Il compositore si sottopone al verdetto del pubblico lucchese, notoriamente esigente. Da qualche giorno abbiamo tra noi il nostro bravo Maestro Giacomo Puccini che assiste alle prove del suo Edgar. Dicesi sia rimasto molto contento, e non può fare a meno, quando a Direttore d'orchestra ci ha un Vittorio Vanzo, e a maestro istruttore dei cori il conosciutissimo Eraclio Gerbella. L'opera poi sarà fuori rappresentata da celebri artisti come Eugenio Durot, Pio Marini, Cesare Cioni, Luisa Gilboni e Emma Zilli. [ ]"
L'opera andò in scena al Giglio per 12 serate (numeri molto lontani dalle produzioni odierne!), la prima andò in scena il 5 settembre. Sempre dal bel libro di Sarti riporto un altro articolo di giornale di commento alla premiere dell'Edgar a Lucca:
"9 settembre - Sabato sera, al Teatro Comunale andò in iscena l'Opera Edgar, del nostro concittadino Maestro Giacomo Puccini, nome carissimo dell'arte italiana. Il teatro era affollatissimo. Nei palchi notammo la principessa di Caputa, il Prefetto, il Comm. Giulio Ricordi, la celeberrima prima donna Sig. Pasqua, le artiste sorelle Ravogli, il celebre Maestro Leopoldo Mugnone, il Maestro Soffredini, critico della Gazzetta Musicale di Milano, il Maestro Guastaldon (Gastaldon). Il successo fu del più schietto entusiasmo, ed il Maestro Puccini ebbe circa quaranta chiamate. Gli artisti cantarono meravigliosamente [ ] Grandi e fragorosi applausi dal principio alla fine del grandissimo spettacolo."
L'articolo prosegue, lodando ancora gli artisti e in particolare le ottime qualità vocali del tenore Durot (Edgar) e del baritono Cioni (Frank).
Edgar fu il primo titolo di Puccini presentato nel teatro della sua città, un insuccesso sarebbe stato fatale. Quindi si affidò con tutta la sua forza alla preparazione attenta dello spettacolo e alla scelta di elementi affidabili, con caratteristiche eccellenti. Nel cast il suo amico sòrCioni quindi ci stava proprio bene.
Da segnalare la presenza alla rappresentazione di un altro intimo amico del Cioni che era il grande Maestro Mugnone, insigne direttore d'orchestra e insegnante di canto.
Cioni fu protagonista a Lucca nel 1893 di Lescaut nella Manon Lescaut, che, anch'essa con successo, andò in scena in settembre (le prove partirono dal 23 agosto). La genesi di questa Manon fu un po burrascosa perchè erano mancati i fondi per realizzare la stagione, ma grazie a una sottoscrizione pubblica l'opera potette andare regolarmente in scena ed ottenne un notevole successo.
Sempre nel ruolo di Lescaut, nello stesso anno, Cioni cantò al Teatro Filarmonico di Verona nel dicembre, al Teatro Verdi di Padova nel febbraio 1894, al Teatro Malibran di Venezia nel luglio dello stesso anno (dove in agosto prese parte nel ruolo di Peppe alla Maruzza di Flioridia).
Dal 1895 al 1900 le sue scritture avvennero prevalentemente in teatri esteri anche prestigiosi come il Teatro dell'Opera di Buenos Aires, Liceu di Barcellona (primo baritono per tutta la stagione del 1898 interpetando Valentino nel Faust, Rigoletto, Tetralmondo nel Lohengrin, Enrico nella Lucia, Tonio nei Pagliacci).
Significativa la sua partecipazione nel 1898 nell'Ernani come Don Carlo al Teatro Baldwin (chiamato "Bolvisi") a San Francisco, dove i toscani emigrati residenti nella grande città californiana donarono al cantante pisano moltissimi presenti.
Si conclude la sua carriera artistica a Città del Messico, presso il Teatro Rinascimento nel settembre 1900, dopo essere andato a cantare ad Odessa Boheme (Marcello), Cavalleria Rusticana e La Traviata.
Non si conoscono le ragioni della sua morte, certo che la sua dipartita è avvenuta, prematura, a soli 42 anni.
Note artistiche sui figli del "SòrCioni"
Giuseppe Cioni, tenore, nacque a Pisa il 12 settembre 1880 e morì sempre a Pisa il 14 luglio 1943. Di lui si sa che debuttò Tosca nel teatro della sua città, al Verdi di Pisa (credo in una delle recite del 1919, dato che furono 10, anche se il suo nome non risulta in elenco).
Primetta Cioni, soprano, nacque a Pisa il 15 ottobre 1893 e morì a Genova il 25 maggio 1970. Studiò al Liceo Musicale di Milano, e si perfezionò nel canto con il M° Achille Corrado. Debuttò il 16 gennaio 1905 in Lucia di Lammermoor, opera che rimase stabilmente nel suo repertorio. La sua voce, come risulta dalle cronache del tempo, risultava molto fresca, cristallina, intonatissima, capace di modulare con insinuante maliardia.
Cantò spesso al Teatro Politeama di Savona (nel 1909, nel 1910 e 1914), a Pisa al Teatro Verdi fece una ottima Gilda in Rigoletto nel gennaio del 1911, per poi recarsi nello stesso anno in Argentina a Buenos Aires dove al Teatro Politeama Argentino fu Violetta in Traviata, Margherita nel Faust di Gounod, Manon nella Manon di Massenet, Micaela nella Carmen e Nedda nei Pagliacci. Tornò in Sud America nel 1913 dove risulta che in maggio al Teatro Colon di Mar del Plata è stata Gilda nel Rigoletto.
Con il matrimonio il suo impegno artistico è andato sempre scemando, e abbandonò le scene per dedicarsi alla famiglia, con la quale si trasferì a Genova.
di Alessandro Ceccarini, adm
Giuseppe Cioni e Primetta Cioni.