Come già annunciato in alcuni post sul nostro gruppo La Musica Lirica dal Loggione & Musica in Opera ci dedicheremo ad interviste e approfondimenti di artisti lirici affermati già in carriera da tempo, ma andremo anche alla scoperta di giovani talenti che stanno intraprendendo una bella carriera.
Intervista a Maria Rita Combattelli di Alessandro Ceccarini13 settembre 2019
- Quali sono stati i suoi esordi?Il primo ruolo significativo è stato sicuramente la Pamina al Teatro San Carlo di Napoli, debuttata nel marzo 2017 a 21 anni. Di fatto ero una bambina che calcava quel palco, che aveva visto protagonisti tutti i grandi della lirica.Esattamente un anno più tardi debuttavo su un altro grande palcoscenico, quello del Maggio Musicale Fiorentino come Rosina. Adoro la spinta energetica di Rossini e il debutto nel Il Barbiere di Siviglia è stato molto divertente.Sicuramente importanti sono state le collaborazioni con il M’ Piovani: La Pietà debuttata prima al Maggio Musicale Fiorentino e poi al Teatro dell’Opera di Roma a fianco di grandi nomi come Gigi Proietti ed Amii Stewart, sono molto grata al Maestro per avermi portata a debuttare nella mia città natale.
- Giovanissima sta già interpretando ruoli da protagonista in teatri prestigiosi, quali sono stati i suoi studi e con chi si sta perfezionando? Mi piace pensare di essere "nata" con Damiana Mizzi, che per me più che una semplice insegnante è stata una sorella maggiore, un esempio. Sono convinta che la passione e la determinazione per questo lavoro mi siano state trasmesse proprio da lei che, giovanissima, combatteva e si faceva strada in questo mondo, proprio come sto facendo io ora. Sono poi passata nelle sapienti mani di Elizabeth Norberg Schulz che ha creduto in me dandomi tante opportunità. Poi c’è stata l’accademia del Maggio Musicale Fiorentino, forse l’esperienza più completa che abbia mai affrontato. Ho potuto lavorare con grandissimo artisti imparando un po’ da ognuno di loro; lì ho conosciuto Giacomo Prestia, con cui attualmente mi perfeziono, quasi una figura paterna per me, in lui ripongo piena fiducia per il mio futuro artistico.
- Qual è il suo compositore preferito? E la sua opera preferita? Non ho un compositore preferito. Mi sono innamorata dell’Opera da adolescente ascoltando la Traviata, quindi sono indubbiamente legata a quest’opera e al suo compositore, però amo la musica, tutta! Adoro il Belcanto, mi diverto tantissimo con Rossini e sogno ad occhi aperti con Mozart. Certamente in questo periodo c’è Donizetti, il perché è facilmente intuibile. Stessa cosa per quanto riguarda la mia Opera preferita: adesso è l’Elisir d’amore.
- Nel 2020 sarà Adina in Elisir d’amore al Teatro Comunale di Bologna, un ruolo che ha già avuto modo di interpretare a Tenerife e al Maggio Musicale Fiorentino. Quali sono le sfaccettature tecniche e interpretative di questo personaggio? Non le sembra che spesso, in maniera superficiale, l’Elisir d’amore sia vista come un’opera "semplice"?Elisir d’amore non è affatto un’opera semplice. La mia recente esperienza al Maggio Musicale Fiorentino me l’ha confermato, nonostante già conoscessi la difficoltà del ruolo che andavo a debuttare. Vocalmente, trattandosi di un ruolo belcantistico, ha tutte le difficoltà del genere, dall’ampio fraseggio dei passaggi legati alla spigliata agilità; alternando repentinamente momenti di lirismo a momenti di frivolezza. La difficoltà maggiore che ho incontrato è stata gestire l’energia per ben sostenere fino alla fine un ruolo così lungo e completo. Adina è un personaggio che adoro, è una donna forte e indipendente e questa indipendenza vive in ogni sua parola. Ovviamente è anche ironica, sempre alla ricerca di attenzioni, diva, capricciosa, comincia a volere Nemorino nel momento in cui lo vogliono tutte (un po’ come succede con le cose della vita quotidiana) un po’ come una ripicca. Però mi piace pensare che la sua grande aria finale sia sincera, che la mia Adina alla fine dei giochi, perché di questo si tratta quando si parla di Adina, si renda conto della bontà e della genuinità di questo ragazzo, che si è sacrificato così tanto per il suo amore. E allora quel "prendi" diventa una presa di coscienza, un momento in cui riconosce il sentimento che aveva cercato di mantenere frivolo e disinteressato per tutta l’opera.
- Oltre al citato impegno con il Teatro di Bologna ha altri eventi in cantiere? Per il prossimo anno tornerò a lavorare con il M’ Piovani in diversi concerti in italia e avrò la fortuna di debuttare la mia Adina anche al Tbilisi Opera Theatre nel febbraio 2020. Per ora sono totalmente presa dall’Elisir, e sono sicura che questo anno come Adina mi farà crescere e metterà le basi per tanti altri ruoli che affronterò in futuro.
- I suoi sogni nel cassetto? I miei sogni nel cassetto? Dato questo lungo periodo di lavoro sull’Elisir d’amore, e quello che ancora mi aspetta, vorrei poter diventare col tempo una delle Adina di riferimento nel panorama della lirica. Poi sicuramente spero di poter debuttare, presto E tardi (sottolineo E TARDI), quei ruoli che sogno da quando ho cominciato a studiare, supportata sempre delle persone a me care.
Ringrazio Maria Rita per questa intervista, augurando a nome mio e di tutto il gruppo adm una splendida brillante carriera. Grazie per la vostra lettura, a breve altre interviste e curiosità dal mondo della lirica.Alessandro Ceccarini