Per il ciclo "Le interviste del Loggione" oggi vi propongo la mia intervista al soprano Francesca Pedaci, bravissima artista e personalità molto attiva anche nella promozione della Lirica sul web e in radio con le sue interviste a personaggi illustri del mondo dell'opera.
Una piacevolissima chiaccherata che rivela un'animo sensibile e dedito allo studio, alla somma passione per l'arte del belcanto.
A voi quindi la nostra intervista che apre l'anno 2021, la prima di una nuova lunga serie. Buona lettura!
Alessandro Ceccarini, adm
- Carissima come hai iniziato il tuo percorso artistico?
Ho iniziato giovanissima, prima nella musica leggera (enfant prodige). A 16 anni ho poi intrapreso il mio percorso di studi; confesso che ho penato molto per trovare l’insegnante giusto per me. Finalmente ho incontrato in m° Leone Magiera e studiato con lui al Conservatorio di Bologna, dove mi sono diplomata con il massimo dei voti e la lode. Grazie a lui, la mia vita professionale è cambiata, perché mi ha instradata nel repertorio giusto per la mia vocalità, mi ha presentato al m° Pavarotti, che mi ha dato suggerimenti preziosi sulla tecnica e sul legato e mi ha invitato a cantare molte volte con lui, dal Lincoln Center di New York, in vari altri concerti in America e in Italia.
- Nel tuo vasto repertorio ci sono opere rare, ricercate, appartenenti ad autori dal '700 fino ai giorni nostri. Quale di esse o quali ti sono rimaste nel cuore?
Io adoro la musica di Mozart; mi ritengo cantante mozartiana, avendo interpretato quasi tutti i ruoli italiani scritti per la mia voce. Ho inoltre amato molto il personaggio di Fulvia, nella Giulia e Sesto Pompeo, di Carlo Evasio Soliva, incisa per la Radio Svizzera Italiana. Il ruolo di Fulvia e particolarmente difficile e impegnativo per le agilità drammatiche e mi ha dato gradi soddisfazioni. Altri ruoli che prediligo sono, ovviamente, Mimì, con cui ho debuttato al Metropolitan, Desdemona, nell’Otello di Verdi, Alice nel Falstaff e Micaela nella Carmen, ruoli prettamente lirici, che si sposano bene con la mia vocalità.
- Hai cantato in molte opere al Teatro alla Scala di Milano, quali emozioni, sensazioni, fin dalla tua prima volta vuoi trasmetterci, come hai vissuto le tue varie esperienze presso il vero e proprio tempio della lirica italiana?
In Scala ho avuto l’onore di debuttare in Lodoiska, diretta dal M° Muti e di cantare in opere mozartiane, sempre diretta dal M° Muti. Le emozioni sono ancora vive in me: il cuore che batte prima di entrare in scena, le prove in sala gialla. L’esecuzione invece diventava agevole, in presenza del Maestro e del suo gesto. Sicuramente cantare in Scala è un punto di arrivo per un artista lirico, che segna per tutta la vita
- Ho visto che hai cantato un capolavoro di Giovanni Pacini, autore che adoro e a cui sono molto legato per mie esperienze artistiche. Cosa ci puoi dire della sua anzi "tua" Saffo?
Ho cantato la Saffo, una sola volta, al Festival di Wexford, diretta dal m° Maurizio Benini; la produzione è stata registrata live e incisa. Saffo è un ruolo molto impegnativo, sia vocalmente che a livello interpretativo. Ho cercato di umanizzare il personaggio e di renderlo con vocalità morbida ed espressiva.
- Hai cantato con molti grandi direttori d'orchestra presso teatri prestigiosi e inciso alcuni massimi capolavori, come affronti lo studio di partiture spesso ardue, anche a livello interpretativo oltre che tecnico?
Cantare con grandi direttori richiede molto studio e impegno. Nello studiare affronto prima i problemi tecnici, per poi dedicarmi all’aspetto interpretativo, in cui l’espressività è fondamentale. Alcune volte non mi sono trovata in accordo con i registi, ma abbiamo sempre trovato un punto d’incontro. Consiglio ai giovani di non ridurre lo studio al solo aspetto tecnico, ma di scavare a fondo il personaggio, evidenziando, senza paura, le emozioni che tramettono e che loro dovranno donare al pubblico, come mi ha insegnato anche il mio Maestro Leone Magiera.
- Quale futuro pensi ci sia per la lirica? Tu che hai anche una seguitissima trasmissione in radio "Musica in Allegria" quali sono le preoccupazioni, le problematiche ma anche i sogni che i tuoi ospiti si aspettano diventino realtà?
La mia trasmissione va in rete su Radio Nebbia, tutti i martedì e mercoledì, in diretta, alle 21, ma è fruibile anche dopo, sulla pagina Facebook della stessa Radio Nebbia. E’ nata con il lock down, per dare voce agli artisti durante quel triste silenzio. Tutti gli artisti hanno espresso la speranza che queste difficoltà possano cessare al più presto. Purtroppo, la preoccupazione per il futuro è tanta. Con la mia trasmissione, mi sforzo di trasmettere un messaggio di positività. Anche tu sarai mio graditissimo ospite e di questo, se lo vorrai, potremo continuare a parlare.
- La pandemia ci ha allontanato dal teatro, tra di noi si sono create distanze ma anche ci stiamo cercando come se volessimo trovare nuove case, nuove musiche, nuove idee. Quali progetti, aspirazioni, sogni ha Francesca? Quale ruolo vorrebbe interpretare e quali teatri vorrebbe rivedere o scoprire?
Questa tragedia ha allontanato fisicamente noi artisti dai colleghi e dai luoghi di lavoro, però ho notato che c’è tanta voglia di ripresa: con la maggior parte dei miei amici cantanti si è creato un rapporto di grande solidarietà e ulteriore amicizia, che ci incoraggia ad andare avanti, con un aiuto reciproco, che si veicola anche tramite il mio programma. Il mio sogno è naturalmente che questo incubo finisca. Canterò il 10 aprile in un concerto mozartiano e in estate con una arpista. Spero che mi sia nuovamente possibile esibirmi di fronte al mio pubblico. Mi piacerebbe poi interpretare ancora la mia Mimì, in teatro e con tanto pubblico in sala, perché io credo che non si debba finire di sperare di poter rivivere l’abbraccio del pubblico.
W. A. Mozart: - Don Giovanni "Or sai chi l'onore" - Soprano Francesca Pedaci, dir. Christopher Franklin - Messina 2011
G.Rossini - "O salutaris Ostia" dalla "Petite Messe Solennelle" - Soprano Francesca Pedaci - Pianoforte Giuseppina Coni - Direttore Vincenzo De Felice - Bologna 27 marzo 2018
G. B. Pergolesi - Stabat Mater "Vidit suum" - Soprano Francesca Pedaci - Direttore Vincenzo De Felice - Orchestra del Conservatorio di Bologna - 21 giugno 2020