Foto: Priamo Tolu
(relativa all'edizione 2015 dell'Elisir d'amore)
Mentre si sentono in lontananza le prove d’orchestra, il foyer del Teatro si riempie di spettatori.
Così tanti che vengono aggiunti dei divanetti per consentire a tutti di assistere comodamente seduti alla presentazione del secondo titolo in cartellone della stagione lirica.
L’Opera è il dramma giocoso di Gaetano Donizetti e Felice Romani, e lo presenta il Professore Guido Zaccagnini che viene presentato con un curriculum di tutto rispetto:
Tifoso della Lazio, ottimo giocatore di ping-pong, e grande chef specializzato in spaghetti alla Gricia e Amatriciana. Tutte cose che, sottolinea lui stesso, fanno punteggio.
Ma al di la dell’incipit scherzoso è chiaro che il giornalista e musicologo non ha bisogno di presentazioni.
Disserta con competenza e simpatia dell’Elisir passando con nonchalance dalla letteratura al cinema., dalle note storiche a quelle biografiche, dal teatro di Moliére a quello di Petrolini.
Esamina i personaggi attraverso i versi di Felice Romani e le invenzioni musicali e stilistiche di Donizetti.
Dimostra quindi, tra una battuta e l’altra, che nulla in quest’Opera è stata lasciata al caso.
Descrive lo sciocco Nemorino, che in fondo è così solo per troppo amore, la furba Adina ,che forse però non è poi tanto tale, il borioso Belcore la cui aria di presentazione “Come Paride vezzoso” è la versione parodistica dell’aria di Rossini nella Cenerentola “Come un’ape nei giorni d’Aprile”cantata da Dandini, e infine Dulcamara che non è ne buono ne cattivo. Vuole solo fare soldi ma in fondo ama la compagnia e risulta persino simpatico con quel suo linguaggio, fintamente ricercato, che in tutta la cavatina d’inizio “Udite, o rustici “ si basa sulle sdrucciole, ossia quelle parole con accento tonico sulla terzultima sillaba.
Eccone alcuni esempi: Apopletici, asfistici, diabetici, timpanitidi…e via dicendo.
Con una velocità di esecuzione che ne fa un vero e proprio scioglilingua.
Contrariamente all’Opera buffa Rossiniana dove i personaggi sono piatti, Donizetti e Romani creano dei protagonisti che hanno una loro complessità.
Inoltre inseriscono abilmente il lato sentimentale stemperando così l’aspetto buffo e ottenendo un perfetto equilibrio tra giocosità e dramma amoroso che culminerà poi con “Una furtiva lagrima”. Quell’aria su cui compositore e librettista si trovarono in disaccordo.
Felice Romani diceva che mettere quella romanza in quel punto avrebbe raffreddato la narrazione. Donizetti voleva il colpo di scena e la inserisce, inaspettatamente, subito dopo il brillante duetto tra Dulcamara e Adina.
E’ il momento più ricco di pathos in cui la felicità malinconica di Nemorino viene anticipata dalle note del fagotto. Donizetti ha ragione. E’ l’aria giusta al momento giusto. L’aria immortale.
Il pubblico segue affascinato e divertito.
Tra le tante battute la più divertente è il modo in cui viene descritto Nemorino quando si confida con Belcore e poi si arruola nell’esercito ben sapendo che il giorno dopo partirà soldato anche se otterrà l’amore di Adina:
“Immaginate un fagiano che vuole l’amore di una fagiana e si iscrive all’arci-caccia.”
L’Opera viene analizzata anche attraverso estratti video dell’edizione storica del 1967 con Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino Diretto da Gianandrea Gavazzeni e interpretato da Renata Scotto, Carlo Bergonzi, Giuseppe Taddei e Carlo Cava.
Una piccola curiosità in chiusura riguarda il cinema e il famoso film di Visconti del 1951 con protagonista Anna Magnani: “Bellissima”.
Quando il regista Alessandro Blasetti entra in scena la musica che lo accompagna è quella delle fanfare che anticipano l’ingresso di Dulcamara.
E questo serve a sottolineare che il regista non è altro che un imbonitore, un venditore di sogni, in alcuni casi un imbroglione. Alla pari del Dottore che sfrutta la credulità popolare per vendere come Elisir del semplice Bordò.
L’Elisir D’amore andrà in scena dal 4 al 12 Marzo in una produzione di Cagliari del 2009 con la regia di Michele Mirabella, noto conduttore radiofonico e televisivo ma anche regista, attore e autore teatrale.
Sul palco vedremo l’alternarsi di due cast prestigiosi:
Adina sarà interpretata da Ekaterina Bakanova (4-6-8-10-12)/Martina Gresia (5-9-11)
Nemorino sarà David Astorga (4-6-8-10-12)/Matteo Mezzaro (5-9-11)
Belcore avrà la voce di Leon Kim (4-6-8-10-12)/Bruno Taddia (5-9-11)
Dulcamara sarà Giulio Mastrototaro (4-6-8-10-12)/Vincenzo Taormina (5-9-11)
Giannetta Manuela Cucuccio .
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari diretti dal M° Roberto Gianola. Maestro del Coro Giovanni Andreoli.
di Loredana Atzei
(25-02-2022)
Per altre informazioni sullo spettacolo consultare il sito ufficiale del Teatro alla pagina:
http://www.teatroliricodicagliari.it/it/2022_news/news_2022/2022_elisir_d_amore.html
In questo video ufficiale del Teatro Lirico di Cagliari del 2015 Michele Mirabella, regista dell'Elisir d'amore, spiega con grande semplicità l'essenza del suo spettacolo